..è la nazione che rischia di ritrovarsi priva di un’offerta politica che scommetta sul potenziale degli italiani e sulla liberazione delle loro energie creative, culturali e produttive, condannandosi a un futuro di difesa e rassegnazione e rinunciando alla partita globale della crescita e dello sviluppo.
Mentre il governo sta svolgendo il suo difficile compito, è già ora indispensabile in vista delle elezioni del 2013 aprire un cantiere per la costruzione di un fronte liberale e democratico intorno a pochi e chiari obiettivi che abbiano la finalità fondamentale di rimettere il nostro paese su un percorso di crescita e benessere.
Passata troppo repentinamente dal comunismo al liberalismo, la sinistra italiana sta riscoprendo, con qualche decennio di ritardo un’adolescenza socialdemocratica mai vissuta. E se François Hollande vincerà in Francia questo processo subirà un’accelerazione e una radicalizzazione notevole. La “nuova-vecchia” sinistra avrà un’identità più marcata che renderà difficile la coesistenza dei due schieramenti in esecutivi costituenti o istituzionali da formarsi dopo le prossime elezioni.
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