Qualche tempo fa scrissi questa cosa.
A proposito della verità. Delle verità. Della verità oggettiva e/o soggettiva.
Mi è tornata in mente dopo l’intervista a Guede, ieri sera trasmessa in tv. Non l’ho vista, ma mi ha colpito prima l’audience televisivo-mediatico. Poi l’acclamazione con la quale pare sia stata accolta la professionalità dell’intervistatrice. Nulla togliendo e nulla aggiungendo alla signora e al suo interlocutore, rifletto sulla straordinaria capacità delle persone di credere senza sapere. Credere (dal Treccani: “Ritenere vera una cosa, avere la persuasione che una cosa sia tale quale appare in sé stessa o quale ci è detta da altri, o quale il nostro sentimento vuole che sia”) a un insieme di parole dette da due persone in tv.
Credo di voler credere ad altro. Troppo facile credere a ciò cui corrono dietro le moltitudini inconsapevoli.
Il dialogo che segue è lunghino. Astenersi scocciati.
Mosè e la terra promessa
(di Marilena Rodi)
Nella tenda, denominata Dimora, un uomo anziano e un giovane s’interrogano reciprocamente.
- Dunque sei tu l’uomo della legge (chiede il più giovane)
- Così è scritto (risponde l’altro)
- E questa Dimora è la casa che la ospita.
- La Dimora è nata per conservare le tavole della legge, deposte sull’arca dell’alleanza.
- Che significa? (chiese incuriosito il giovane)
- Che Dio ha fatto un patto con me, figliolo. Ha chiesto alla mia tribù di occuparsi della cura di questa Dimora. Insieme a me, anche Aronne si è occupato di custodire questo luogo dove celebrare sacrifici e riti sacerdotali.
- E come ci sono arrivate le tavole della legge qui dentro?
- Per opera dello spirito santo. Aahahahhahaah! Scherzi a parte – non la trasmissione di Italia 1 – mo’ ti racconto. Allora, quei debosciati dei compari del popolo ebreo un tempo erano liberi. Poi facevano un sacco di porcherie e Dio li ha sbattuti in Egitto, a purificarsi un poco.
- In Egitto?
- E sì.
- Ma se sono andati a fare gli schiavi!?
- (il giovane pensieroso guarda strabico..) Uhm.. non capisco.
- E mo’ ti spiego. Israele quand’è nato?
- Mooo’.. e che ne so io? Che io vengo dal futuro. Mica posso sapere tutti i fatti vecchi!
- Eh, il mio popolo perisce per mancanza di conoscenza, dice il Signore. Poveratté. Allo’. Israele viveva in una terra rigogliosa, popolo libero.. però un poco vastaso. Un poco ingordo, misconoscente e infedele. Israele era la casa di Giacobbe, e prima di lui, di Isacco figlio di Abramo, padre della fede. Ecco, Israele doveva essere la promessa di Dio, quindi la fede stessa. Capisci figliolo? Israele è fede e promessa.
- Wow! Quindi, aspé Mosé, fammi capire.
- Dimmi giovanotto.
- Abramo, che è il padre della fede, è anche il padre di Isacco – che la leggenda narra come il figlio del sacrificio salvato – giusto?
- E Isacco era il padre di Giacobbe, padre di..?
- Giacobbe era padre di Giuseppe, il più giovane dei suoi figli, venduto dai fratelli agli egiziani.
- Ah, ecco perché hai detto che Israele era vastaso e infedele.. Quindi Israele, nella persona di Giuseppe – perché era figlio della promessa di Dio tramite Isacco, padre di Giacobbe, padre di Giuseppe – si trovava in Egitto quando tu, Mosé, hai preso il popolo di Israele e lo hai condotto fuori dall’Egitto per salvarlo.. Mooooo’ ce casin!
- Aspé, aspé. Con calma. Andiamo per ordine. Allo’. Stavamo dicendo?
- Che Dio, per purificare il suo popolo lo ha sbattuto in Egitto. Ma se lo ha sbattuto tramite Giuseppe – che poi è diventato uomo di fiducia del faraone – come si trova poi schiavo?
- Eh, Dio con Giuseppe ha elargito benedizioni al suo popolo. Poi il suo popolo si è sviato e Dio, per punirlo – e purificarlo – lo ha tenuto in vita ma in schiavitù, perché comprendesse l’importanza della libertà e della fedeltà a Lui.
- Uaaaaahhh! Ce casin!
- No, e perché? Quando, dopo molti anni di schiavitù e sofferenza, il grido di Israele è arrivato a Dio, Dio ha perdonato il popolo e attraverso me, Mosé, lo ha portato fuori dall’Egitto, sottraendolo dalle grinfie del faraone.
- Mooo’, figo Mosé!
- Cosa?
- Passare attraverso il Mar Rosso! Ma come hai fatto?
- Dio mi ha detto quello che dovevo fare. E io non mi sono chiesto perché. Ho ubbidito.
- E sì, ma come hai fatto a capire che dovevi passare proprio da lì? Da mare!? Mooooo’!
- Dio ha guidato i nostri passi. Ci ha fatto trovare un tratturo in mezzo alla sabbia e noi ci abbiamo camminato sopra. Poi siamo arrivati davanti al mare.
- Mé, e quindi?
- Tu vieni dal futuro, figliolo, vero?
- Sì.
- Ecco, allora fai conto che stai facendo un viaggio. Un viaggio di cui tu sai la destinazione perché te l’hanno detta: “Arriverai a Roma”, ok?. Però ogni giorno qualcuno da Roma ti chiama e ti dice: “Oggi parti da Bari e devi fare 100 km; ti devi fermare a Foggia”. Tu che fai?
- Parto da Bari e mi fermo a Foggia.
- Sì, ma prima?
- Organizzo il viaggio.
- In che senso?
- Che devo sapere di andare a Roma, sennò non mi muovo da casa.
- Bingo!
- E mica ci vuole assai a capire..
- Allora, tu parti da Bari e arrivi a Foggia, giusto?
- Mé.
- Da Foggia ti muovi per andare in un altro posto?
- Sì, però prima aspetto di sapere dove devo andare e che strada devo fare.
- Quindi il giorno dopo qualcuno ti chiama e ti dice che devi partire da Foggia e devi arrivare ad Avellino.
- Mé.
- Ad Avellino trovi le montagne.
- Mé.
- E che fai?
- Eh, che faccio? Boh. Le scalo..
- No, nevica e non si può salire. C’è bufera.
- Mé, e come faccio? Aspetto che smetta di nevicare.
- Oppure?
- Oppure volo. Che ne so!?
- Potrebbe arrivare un elicottero e ti porta dall’altra parte.
- See, e chi lo chiama l’elicottero?
- Magari è in perlustrazione e ti vede là, in difficoltà, e ti viene a recuperare..
- Mo’, e si chiama culo!
- Ahahahahah! Ma che culo!? Credi alla fortuna?
- No, signore.
- Allora, dicevo. Una volta davanti al Mar Rosso, Dio mi ha fatto capire che dovevamo passare in mezzo al mare.
- E ti ha fatto l’autostrada?
- No. Ha aspettato che io mi avvicinassi e mettessi il piede.
- Wow! E se sprofondavi nel mare?
- Già. E mi sono fidato di Dio. Lui mi ha fatto capire che dovevo andare lì? E io sono andato. La strada l’ha fatta lui, dopo.
- Wow, che racconto. E poi che è accaduto?
- Il nostro popolo è passato nel mare e si è salvato, e gli egiziani che ci correvano dietro sono annegati. Travolti dallo stesso mare che Dio ha richiuso alle nostre spalle.
- E poi? Il popolo sarà rimasto grato a Dio per sempre!?
- Ahahahahah! Ragazzo mio, ma da quale futuro vieni?
- Va be’, Mosé, raccontami a cosa serve questa Dimora. Perché siamo qui?
- Questa Dimora fu costruita per volere di Dio, perché le tavole della legge che aveva dato a me fossero custodite e mai violate. Il popolo, credendo in quello che Dio aveva fatto attraverso me, doveva credere e rispettare questa legge, scritta su queste tavole.
- Cioè?
- Oh, e sei tosto! Dio aveva fatto un patto, un’alleanza con me e con il popolo di Israele. Dio ci avrebbe dato la terra che ci aveva promesso traendoci fuori dall’Egitto e il popolo doveva rispettare il suo Dio attraverso questa legge.
- E invece accadde che il popolo non fu fedele, di nuovo.
- Accadde che il popolo fu incredulo. Io non vidi mai quella terra promessa. Il popolo sì, anche se parliamo delle generazioni future. Io persi la promessa, e pure il popolo rimasto a vagare con me nel deserto. Quella mia generazione non vide il luogo che Dio aveva preparato per noi.
- E mo’ stanno quelli furbi che con la scusa di essere il popolo eletto fanno cose impressionanti in Israele.
- Che dici, ragazzo!?
- Che dico? Che Israele fa cose strane. Ehm.. diciamo straordinarie.
- Per esempio?
- Per esempio che il 2 aprile 2010 (nel pieno della crisi finanziaria mondiale) l’indice di borsa di Tel Aviv ha superato la quotazione record di tutti i tempi. Nessuna banca israeliana è rimasta coinvolta nella bolla speculativa americana, la ripresa economica di Israele ha preceduto quella del resto del mondo, e sono stati scoperti enormi giacimenti di gas al largo delle coste Israeliane.
- Solo questo?
- Senti questa. Argomento: agricoltura. La Puglia soffre la xylella e a Revivim in Israele, in pieno deserto, più di 100mila olivi toscani, francesi, spagnoli, greci, di soli 5 anni, scientificamente piantati e irrigati con acqua fossile salmastra, producono quantità record di olio extravergine di eccellente qualità!
- E poi?
- Noi combattiamo con tasse, petrolio, assicurazioni, incidenti.. e in Israele, piccoli computer della società Greenroad, montati su centinaia di migliaia di pullman e camion in tutto il mondo, riducono i consumi del 10% e, fornendo all’autista indicazioni istantanee per migliorare la guida, abbattono gli incidenti (ed i costi assicurativi) fino al 52%.
- Che figata, diresti tu, giovanotto.. vero? E cos’altro?
- Figata Mosé? Senti questa. Il “Firewall” (un antivirus) che difende praticamente tutti i computer del mondo è un’invenzione israeliana della Checkpoint? Il nome ‘Firewall’ è preso da Zaccaria 2,9: “e io, dice l’Eterno, sarò per lei un muro di fuoco tutt’attorno, e sarò la sua gloria in mezzo a lei”.
- E tra gli impedimenti? Le sfighe, come le chiamate voi del futuro?
- Una per tutte? Lo statuto dell’Onu è costruito in modo che uno solo dei 185 stati membri non possa mai essere eletto al Consiglio di sicurezza: Israele. L’Onu predica l’antirazzismo e pratica la discriminazione. A Israele è proibito partecipare a discussioni e consultazioni nelle sedi Onu di Roma, Nairobi, Ginevra e Vienna: è quindi escluso dalle riunioni sui diritti umani, sul razzismo e altri importanti temi.
- . la Terra promessa è per il popolo che ci crede. Non per tutti.
- Mé, ho capito. Quando si parte?